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Londra, malgrado le profonde ferite inferte dalla guerra, volle onorare a pieno l'impegno assunto nel 1939 (all'epoca i Giochi erano stati assegnati dal CIO alla capitale britannica, ai danni di Roma, per 20 voti a 11). Assenti i Paesi sconfitti, Germania e Giappone in testa, mancarono all'appello anche i sovietici per motivi mai chiariti. Lo sforzo degli inglesi, fortemente sorretto dai Paesi del Commonwealth, ebbe il conforto di buoni risultati tecnici. Eroina dei Giochi fu l'olandese "Fanny" Blankers-Koen, la "mammina volante" vincitrice di 4 medaglie d'oro nell'atletica. Per gli italiani la doppietta nel disco con Adolfo Consolini e Beppe Tosi. Terzi nel medagliere, gli atleti azzurri, che con grande coraggio Giulio Onesti aveva voluto ai Giochi, riuscirono a precedere gli atleti di casa.