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I Giochi del 1908 erano stati assegnati all'unanimità a Roma, anche grazie ai buoni uffici del conte piemontese Eugenio Brunetta d'Usseaux, che di lì a poco sarebbe diventato Segretario generale del CIO. Ma per ospitare i Giochi la Città eterna avrebbe dovuto aspettare altri 52 anni. Seri problemi economici, incomprensione tra gli organismi sportivi del tempo, una larvata opposizione degli ambienti politici e religiosi, portarono alla rinuncia di Roma. I Giochi, e l'olimpismo, vennero all'ultimo momento salvati dalla solida tradizione sportiva inglese. L'episodio più celebrato dei Giochi di Londra (e di tutta la storia olimpica) fu la vittoria, resa vana dalla squalifica, del carpigiano Dorando Pietri nella corsa di maratona.