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CIO pensa di proibire cellulari e fotocamere per proteggere i media accreditati

05.03.2007

Pechino 2008 potrebbe essere la prima edizione senza cellulari nè fotocamere o videocamere digitali nel villaggio olimpico di Pechino 2008. La proposta viene dal membro statunitense della commissione atleti del CIO, Bob Ctvrtik, che non vuole far diventare i Giochi Olimpici un reality show. Per il momento il Comitato Olimpico Internazionale  non si è ancora pronunciato ma sta pensando di limitare sensibilmente l'uso dei più moderni mezzi digitali tra gli atleti che parteciperanno alle gare. Anche se in commissione non c’è ancora uniformità sui criteri. Questione di privacy, ma soprattutto di rispetto nei confronti dei media accreditati: Già a Torino 2006, in occasione degli ultimi Giochi invernali, news e immagini provenienti direttamente dagli atleti presenti nei villaggio olimpico hanno fatto il giro del mondo infrangendo spesso le regole stabilite per l'evento. Per questo la Commissione media del CIO sarebbe orientata  eventualmente a permettere agli atleti solo di tenere blog e diari di bordo on line, a patto di non ricevere denaro in cambio e di non accompagnare il testo con immagini fotografiche. Gli stessi Comitati olimpici nazionali, su invito del CIO, sono tenuti a far rispettare la regola 59 della Carta Olimpica (che prevede che "in nessun caso, per tutta la durata dei Giochi Olimpici, un atleta o allenatore... e altro partecipante accreditato possa essere autorizzato ad agire in veste di giornalista o di qualsiasi altra figura operante nell'ambito dei media") per la quale, ogni eventuale modifica, dovrà essere approvata dalla Assemblea Generale del CIO che si riunirà in luglio a Guatemala City. Fin dal 1992, col boom della telefonia mobile, il CIO è alle prese con il problema. A Barcellona infatti, nel corso della cerimonia di apertura, per la prima volta molti atleti (in particolare cestisti della nazionale Usa) furono sorpresi al telefono intenti a descrivere in diretta l'evento. Solamente l'effetto novità e la grande importanza dei responsabili (per la prima volta grandi campioni della Nba come Magic Johnson si affacciavano alle Olimpiadi) fece soprassedere il CIO dall’emanare sanzioni.