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Diario da Pechino

 

Un giorno di afa incondizionata

13.06.2007

“Che afa fa...”: è un modo di dire italiano, ma forse anche cinese. Se ne stanno rendendo conto gli azzurri di basket in questi giorni a Canton per un torneo internazionale, così come i componenti di una delegazione CONI che sono a Pechino per una missione organizzativa in vista dei Giochi 2008.

Ma se ne accorgono anche gli alti burocrati del governo cinese ai quali ieri, per ventiquattro ore, é stato negato il privilegio dell’aria condizionata nei loro uffici. La misura é stata decisa nel quadro di una campagna per il risparmio energetico che ha per obiettivo il taglio del 20% dei consumi entro il 2010, traguardo difficile da raggiungere in forza del boom economico che continua a ritmi sostenuti.

Il governo ha invitato tutti i gestori di locali nei quali funziona l’aria condizionata a non programmare temperature inferiori ai 26 gradi. Per vigilare sul rispetto della direttiva  é stato creato un corpo di “poliziotti dell’energia” formato da ventidue ispettori, meno di una goccia d’acqua nel Fiume Giallo...In ogni caso i burocrati hanno incassato senza protestare. “E’ giusto, é un esempio. Se proviamo noi stessi cosa vuol dire stare senza elettricità, l’importanza dell’energia ci risulterà più chiara”: ha dichiarato Zhao Hong, dell’Ufficio Imposte” all’agenzia Nuova Cina.